“Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino” (C.G.Jung)
Tante volte ci domandiamo se quello che ci capita sia dovuto al Destino o sia frutto del Caso o sia la conseguenza deterministica delle nostre Azioni.
Io credo che la percezione che noi abbiamo del mondo, influisca in modo molto evidente sulle nostre scelte e sul nostro “destino”. Quello che spesso noi chiamiamo destino è in realtà la scelta del nostro inconscio, la scelta di parti di noi che ricercano la conferma della loro esistenza. Mi spiego meglio: In Psicosintesi diciamo che in ognuno di noi ci sono molteplici Subpersonalità, ovvero vere e proprie personalità che hanno obiettivi propri, tipi di pensare propri, proprie emozioni e modi di essere. Pensiamo ad esempio a come siamo diversi in varie situazioni di vita, come ad esempio con gli amici rispetto a come siamo a lavoro o come eravamo a scuola. Alcune Subpersonalità nascono da dei bisogni non realizzati, o da credenze che ci sono state inculcate. Se ad esempio mi viene trasmessa l’idea di non essere una persona amabile, la subpersonalità che nasce con questa idea tenderà a volerla confermare continuamente e questo le permetterà di incrementare il suo potere e la possibilità di guidare la nostra vita. Possiamo dire che questo meccanismo può portare alla coazione a ripetere ovvero a situazioni che continuamente si ripetono durante la nostra esistenza. Tante volte capita di sentire persone ad esempio che si ritrovano spesso con amanti molto simili ai precedenti e che anziché lenire le ferite le incrementano. Molte di queste persone credono fermamente che sia stato il Destino a guidare l’incontro, ma proprio per il fatto che scatena le stesse reazioni del passato, non è realmente Destino, ma la lezione non appresa dell’inconscio.
Altro esempio può essere la persona che sente inconsciamente di non meritare denaro; si scontrerà nella sua vita con varie problematiche economiche e se anche le cose dovessero andare bene, accadrà qualcosa che confermerà la sua credenza; verrà spiegata questa cosa con il destino o la Sorte avversa, con il fatto di essere una persona sfortunata, ma non è così. Semplicemente è stata confermata una credenza.
La cosa si fa più complessa se aggiungiamo che le credenze nel nostro inconscio possono essere dovute a dei non risolti familiari e generazionali, ma anche su questo è possibile lavorare attraverso un percorso di consapevolezza.
C’è poi un Destino legato al Sé, alla nostra parte più profonda; questo è realmente il copione della nostra vita, realmente il disegno della nostra anima, ma non siamo assolutamente obbligati a seguirlo. Se siamo bloccati in passaggi di vita che non riusciamo a superare, dobbiamo ripetere e ripetere la lezione fino a quando non viene appresa. Riuscire ad essere consapevoli ci può aiutare a riallinearci con il nostro Destino e allontanarci dalle trappole che le subpersonalità o le false credenze innescano in continuazione.
Vi racconto un sogno che feci mesi fa. Mi trovavo in una situazione di stallo, non riuscivo a fare una scelta, mi ritrovavo in una situazione che conoscevo bene. Sognai di essere a scuola seduto in un certo banco in quarta fila con vari compagni. L’ambiente era piuttosto buio, i ragazzi intorno a me ridevano in modo sguaiato e io ridevo senza divertirmi. A un certo punto finisce la giornata scolastica e so di essere stato bocciato. Il giorno dopo torno a scuola entro nella stessa classe e mi metto nel solito banco con i soliti ragazzi…..ma stavolta dico no, dico basta….non voglio stare più in quel banco….e mi sposto tre file avanti accanto a ben altri compagni che mi scelgo solari e tranquilli; la classe diventa luminosa e l’aria che si respira è completamente diversa.
Dopo il sogno ho fatto la mia scelta, ho capito che la lezione era stata appresa.
Nessuno di noi è obbligato a sedere tutti gli anni sul solito banco, ma possiamo, se ce ne accorgiamo, scegliere quello più giusto per Noi.